Ricarica delle batterie
I carrelli elettrici costituiscono oggi la maggior parte del mercato dei carrelli, silenziosi e puliti per l'ambiente, molto facili da usare garantiscono mediamente un turno di lavoro di otto ore . In genere al termine della giornata o della settimana, le batterie devono essere ricaricate per essere pronte all’uso alla ripresa del lavoro.
La ricarica avviene tramite dispositivi automatici (raddrizzatori) di controllo della corrente di carica che automaticamente interrompono o modificano la durata del ciclo di ricarica.
Il sistema di ricarica è molto semplice, bisogna però fare alcune considerazioni:
I tempi di ricarica delle batterie variano indicativamente dalle sei alle dodici ore in funzione del tipo di raddrizzatore utilizzato e dal livello di scarica della batteria.
Le batterie dei carrelli hanno tensioni nominali variabili da 24 V a 120 V ed una capacità da poche decine di ampere a più di mille, di conseguenza per poter essere ricaricate, i raddrizzatori che trasferiscono la corrente alla batteria dalla rete elettrica devono disporre di una rete elettrica adeguata.
I raddrizzatori devono essere dislocati in luoghi confinati e opportunamente areati visto che durante il processo di ricarica esistono pericoli di esplosione derivanti dall’emissione di idrogeno e ossigeno dagli accumulatori.
Al termine della fase di ricarica è opportuno per le batterie standard piombo-acido, verificare il livello dell’elettrolita mediante i vari sistemi di rabbocco. Il liquido utilizzato per il rabbocco non è altro che acqua demineralizzata.
All’atto dell’ordine o prima della consegna è necessario indicare il tipo di presa della corrente disponibile, presso l’impianto dove dovrà operare il carrello, per consentirne la ricarica mediante il suo raddrizzatore.